Sputar versi
Perché tanto soffrire
a sputar versi?
Ci sarà da qualche parte
un laborioso e intelligente calcolatore
Un supercalcolatore calcolato
in ogni millesimo particolare
capace di fornire versi profondi
come il più lirico degli amanti
versi impegnati
come il poeta più d’avanguardia nello
slinguare
Perché tanto morire
a sputar versi?
Poeti!
Che maledetti torturatori di se
stessi costoro!
Che presuntuosi esseri
che vogliono indicare il loro sentire
al mondo!
Che caparbietà indegna il loro
continuo innamorarsi!
E continuano a spuntare
nonostante il tossico sparso nelle
città e nella campagna
Sono delle vere gramigne
Hanno la pretesa d’immortalarsi
Hanno la pretesa di essere veri
uomini
e piangono come donnette su delle
incomprensibili cose
Capaci di commuoversi
su un tramonto
su un albeggiare
su un mucchio di rovi
su un’aspra scogliera
Su nature
Come se il mondo potesse vivere solo
d’amori
senza il bisogno delle fabbriche
degli enti
dei padroni
dei vincenti
Perché tanto morire
a sputar versi?
Novembre 1976
Poesia tratta dalla raccolta Scritti
selvaggi di Francesco Zaffuto (1976/1978),
chi vuole
immagine - un server di internet
Caro Francesco, sono sempre interessanti i tuoi post.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana.
Tomaso
Perchè ora, domani o fra cent'anni, un muto troverà, nelle tue, le sue parole.
RispondiEliminaPerchè ridaranno fiato a chi pensava di non averne più.
Perchè dentro un verso c'è un universo intero che il poeta sa contenere.