Home page -Comunicazioni Questo blog non rappresenta un testata giornalistica e non viene aggiornato periodicamente – raccoglie opere © di francesco zaffuto

dedicata a Jo Cox


A Jo Cox

C’era una ragazza

che amava tutto

il mondo;

incontrò senza cercarlo

un uomo (forse)

che amava del mondo

solo una parte.

L’uomo della parte

per parlare

usava una pistola

e con il suo dire

uccise tutto

il mondo.


http://www.nextquotidiano.it/jo-cox-la-deputata-laburista-accoltellata-birstall/

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RITORNO A... - COME BACK TO…


RITORNO A...  

Sempre lì                                   
in prossimità di partire              
                                     
Come fermarsi un giorno      
di fronte l'Isola                      
                                                    
Poi il bisogno di partire
fuggire
Cercare la propria città
disegnata in un sogno
E non dirò niente
debbo partire
fuggire
Sì!
Sicuramente tornerò
Ritornerò certamente
e tornerete a guardarmi
in quel modo
invitandomi ancora a partire
Cosa è cambiato nei nostri sogni?
La difficoltà di riuscire a desiderare 
qualcosa
Mondi diversi si schiudono
per poi richiudersi come trappole
e il tuo cammino diventa
il cammino degli uomini
Continuare a cercare
domandando delle proprie cose
Eppure si stava forse bene
dove ero prima
Cercare di invertire 
la ruota del tempo
ritorno ...a...
per tutti i giorni 
che ho
perso ...a...
e cominci a sentire le tue membra
scomporsi nel percorso della vita
cercando di figurare una terribile
immagine di eternità
ritorno a...ah...
Mentre la partita si chiude
c'è chi ha puntato sulla tua sconfitta

  COME BACK TO…                                                       
                                                                                      
Here I am                                                                        
as usual near to the departure                                
Maybe I will stay one more day                                  
opposite to the Island                                                
But I need to leave                                                       
to run away                                                              
I will look for my city                                            
drew in a dream                                                        
And I will not say anything                               
I have to leave                                                     
to run away                                                              
Yes!                                                                        
Certainly I will go back                                                
I will go back, it is sure                                           
and you will look at me again                                   
gazing me in that way                                           
exhorting me to leave again                                         
What has changed in our dream?                                 
Having  difficulty in desiring                                    
something                                                                 
Different worlds come                                                 
and go like a traps                                                    
and your path became                                           
the path of all men                                                            
Keep looking                                                                 
asking about your stuff                                            
But maybe I was fine                                               
in my house                                                                 
Trying to reverse                                           
the wheel of time                                               
come back …to…                                                       
for all the time                                                           
that                                                                         
I wasted …on…                                                         
and your mind is breaking                                     
into different parts                                                    
the paths of life                                                         
trying to imagine a terrible idea of eternity                    
I come back …I… hay                                               
The game is not over                                           
but someone has already bet on your failure.         

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978)
La versione in inglese
COME BACK TO… è di Federico Zaffuto (2014)                                               
 
Per altre informazioni sulla raccolta
clic su “Alla ricerca di un dopo” 

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ad Ashraf Fayadh

Poesia di Francesco Zaffuto, letta nell’incontro de I Poeti dell’Ariete 
del 18 Maggio 2016,  dedicata a Ashraf Fayadh
La poesia presenta una traduzione in inglese di Federico Zaffuto 
per farla pervenire al sito web del poeta in prigione

ad  Ashraf Fayadh

Si può tenere chiusa in prigione una nuvola di  Maggio?
Da qualche parte nel mondo accade
La si strappa al suo volo
La si scrosta dal cielo azzurro
La si chiude dietro le sbarre
In attesa della frusta o della morte
In attesa che gli uomini
Persi nelle strade del mondo
Trovino la parola
Libertà

Can you keep locked in prison a cloud of May?
Somewhere in the world 
that happens
They torn from its flight
They scrape it off from the blue sky
They put it behind bars
Pending for the whip or the death
Pending for the men 
lost in the roads of the world 
That they may find the word 
Freedom 

Il poeta Ashraf Fayadh, 35 anni,  rappresentante dell’organizzazione di 
artisti britannico-saudita Edge of Arabia; nel 2013 è stato tra i curatori 
della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia; è stato accusato di aver 
promosso l’ateismo con i suoi testi inclusi nell’antologia poetica "Instructions 
within" (2008), di aver avuto relazioni illecite, di aver mancato di rispetto 
al profeta Maometto e di aver minacciato la moralità saudita.Dopo una prima 
sentenza che lo condannava a quattro anni di prigione e 800 frustate, con 
una nuova sentenza è stato condannato a morte. La condanna a morte 
di Ashraf Fayadh è stata commutata dal Tribunale generale di Abha, a sudovest 
dell'Arabia Saudita, il 2 febbraio 2016,  in una sentenza a otto anni di 
carcere e 800 frustate
Si può firmare l’appello di Amnesty su
si può far pervenire qualche parola incoraggiante sul suo sito web:http://www.ashraffayadh.org. 

immagine - collage di Luigi Giurdanella 

dalla raccolta parole nel tempo

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la terra e il mare


…LA TERRA

Bruciava in un vortice di fuoco
il mio cuore
e il cielo commosso da tanto tormento
trasformò il suo azzurro in intense piogge
Placate le fiamme
venne il mare

Dalle rive lambite dalle onde
si levarono in alto rami e foglie
Movimenti argentei percossero le acque
e nelle valli le prime grida
ruppero il silenzio

Tutta la felice tragedia
iniziava la sua corsa nel tempo


IL  MARE

Il respiro delle acque
si rompeva continuamente
tagliando la pietra nel tempo
arrotondando ogni spigolo
sciogliendo nell’abisso ogni contraddizione

Si riposava al sole nelle sue tinte verdi
ora azzurre
ora rubate al cielo
ora ai segreti fondali

Un suggerito turbamento del vento
ne scopriva il suo intenso malore
e turbinava col cielo nelle notti senza stelle
disperdendosi in flutti

Alla fine della tempesta
una nuova quiete


dalla raccolta Canto alla Terra - Francesco Zaffuto

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del Cristo


del Cristo

Ti ricordo vicino
Qua e là una croce
su un muro
ad un incrocio di strade sterrate
per vegliare sulle coscienze
per colmare un senso di colpa
per giustificare altri errori
per un desiderio
per una speranza
Ricordo
parabole e parole
quell’angoscia di essere uomo
e la vaga tristezza di essere Dio



Poesia inserita nella raccolta “Altra età” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  chi vuole 
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su Altra età

Dedicato a una donna


Dedicato a una donna


posso dirti
che mi piaci
come la terra
come l’acqua
come il pane

quel tutto
che circonda gli occhi
quel tutto
che respira
quel tutto
che batte e batte
dentro


Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

A Agnostico (Non dizionario)


A come Agnostico
deriva dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza"
E’ stato già detto tanto sulla posizione dell’agnosticismo, da Protagora a Huxley. In queste  note non intendo fare una esposizione di riflessioni di vari pensatori, faccio solo qualche mia considerazione su cosa intendo per agnosticismo e sul mio modo di essere agnostico.
 Agnostico vuol dire: essere consapevole di non avere conoscenza su una questione. Se la questione è la deità, l’agnostico è colui che è consapevole di non avere conoscenza della deità. L’agnostico non è indifferente alla questione della deità, e non può essere confuso con l’atteggiamento dell’indifferenza. L’agnostico non nega la ricerca della conoscenza, afferma soltanto di non essere arrivato con la sua conoscenza. L’agnostico lascia aperta la porta della ricerca  e non chiude a nuovi spunti di conoscenza.
 Si è voluto spesso confondere agnosticismo ed ateismo, ma l’agnosticismo è in antitesi con l’ateismo, l’ateismo ha delle sue certezze in materia di negazione della deità, l’agnosticismo non ha certezze. L’agnosticismo altresì non è la religione del dubbio ma è il dubbio nel suo contingente, in un particolare momento e stadio della conoscenza. Se l’agnostico dice che non si potrà mai conoscere la deità in qualche modo chiude e nega la sua posizione agnostica, la posizione agnostica deve mantenere aperta la ricerca. 
 Ateisti e credenti in una fede in qualche modo si somigliano perché hanno delle certezze, l’agnostico è disposto ad ascoltare e a ragionare e non ha delle certezze, aggiunge che è difficile avere delle certezze ma non afferma che è impossibile. L’agnostico sa di non sapere, ha consapevolezza del suo limite. Essere agnostici è una condizione individuale e provvisoria, un agnostico non può appartenere al partito degli agnostici, perché il partito degli agnostici è in contrasto con lo stesso agnosticismo.
 L’agnostico, per il particolare stadio in cui si trova, vogliono assorbirlo da una parte quelli che professano una fede e dall’altra gli atei. L’agnostico sovente è disprezzato come mancante di coraggio o come chi ha scelto una posizione comoda; non è né l’uno né l’altro, spesso necessita del coraggio di restare isolato e la sua posizione di continua ricerca può essere spesso scomoda e faticosa.
 Nel mio essere agnostico ho letto diversi testi di religioni e continuo farlo,  ho potuto vedere come il tempo ha cancellato tante credenze, e come il tempo ha lasciato in vita, e insoluti,  i nodi più forti. Ho potuto vedere anche che verità scientifiche che in passato si consideravano vere poi sono state superate da nuove verità scientifiche. Religioni e scienza vagano come comete nel tempo, e il tempo di ogni singolo uomo è breve e spesso deve rispondere a quotidiani e miseri bisogni.
 Sono arrivato nel mio percorso solo a una breve considerazione: se Dio non c’è, continuerò a vagare senza un dopo; se Dio c’è, è sicuramente più buono di me.
 francesco zaffuto

Altre parole su NON DIZIONARIO 

Un dopo

Un dopo

Un dopo incerto
un dopo prigioniero
un dopo casuale
un dopo vecchio come il prima
un dopo nuovo che esplode

     un dopo amaro come il fiele
     e dolce come il miele

un dopo meraviglioso
come una fanciulla
che muove i passi in danza

    un dopo quello che
    sorregge il presente

    quel dopo
    puntello dei sensi
    e delle utopie
un dopo che muove la vita …

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

Agli uomini della terra


Agli uomini della terra

Vi ho amato
Quanto vi ho amato
nei vostri cipigli
nelle movenze confuse
in quel vostro cercare
nelle terre brulle
in quel vostro empirvi di fatue glorie
quando masticando terre grasse
piene di verdi fiumi
gorgogliavate di orgoglio
Quanto vi ho odiato
nelle somiglianze
in quel vorace indigesto impazzire
nell’ignorato senso della morte
con la vostra ottusità
e la vostra scienza
il correre d’un verso
poi dall’altro
il codardo fuggire
e i deliri di superbia
Ed io e noi che interno a voi
mi trasfiguro
in riluttante pianto
altro non sono che il nostro mutamento

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”