Home page -Comunicazioni Questo blog non rappresenta un testata giornalistica e non viene aggiornato periodicamente – raccoglie opere © di francesco zaffuto

7+2 nove parole per la sinistra


(il testo che segue può essere liberamente scaricato e fatto circolare, si tratta di idee che volentieri si vogliono avere in comune - la versione cartacea è stata pubblicata in un microlibro che può esser richiesto a € 10,00 + € 3,00 spese spedizione) scrivendo a zafra48@gmail.com )

7+2 nove parole per la sinistra

Oggi nella Sinistra si fanno prove e si cercano programmi. Forse è necessario ricominciare dalle parole, da quelle più antiche della sinistra, trovarne il significato per i nostri giorni, iniziare un dibattito su ciò che si vuole. Ci sono in alcune vecchie parole significati profondi e urgenze. Una società migliore la si può costruire se ci si intende su almeno sette parole: pane, lavoro, libertà, uguaglianza, giustizia, fratellanza, laicità. L’intesa su queste prime sette parole potrà farci scoprire il senso delle due parole che l’umanità attende da secoli: pace e felicità.

Donna



Donna
                                            a Maria Luisa

Sei qui
terra di collina
dolce nei tuoi archi
leggiera nei pendii

Sento il tuo respiro
quando con gli occhi e con le mani
ti accarezzo in silenzio

Senza te
non potrei sentire
l’avanzare delle forze e il loro fuggire
ciò che chiamo amore
questo spazio
e questo tempo
.
.
dalla raccolta Canto alla terra

Mutazioni


E guai se non mutassi
come il vento
prima scirocco
poi bora di tempesta
per poi arrivare
a leggiera brezza
e carezzare
l’erba dei pensieri
.
.
.
dalla raccolta Altra età

L’uomo nuovo


L’uomo nuovo
può essere solo il più vecchio degli uomini
quello che ha sbagliato
che nei suoi errori non si è pietrificato
che non si è inacidito nel gusto
che ha scrutato nella perfidia del suo bene
ed è ritornato alla fonte nel desiderio di limpide acque
I suoi dubbi non sono tarli
ma piccole luci che illuminano il cammino
Nel cadere
non avrà paura di rompersi
non era fatto tutto d’un pezzo
infinite esistenze percorrono le sue cellule
Attende la morte
e gli vive dentro il desiderio di un sorriso


1987 dalla raccolta Altra età

Mare



IL MARE

Il respiro delle acque
si rompeva continuamente
tagliando la pietra nel tempo
arrotondando ogni spigolo
sciogliendo nell'abisso ogni contraddizione

Si riposava al sole nelle sue tinte verdi
ora azzurre
ora rubate al cielo
ora ai segreti fondali

Un suggerito turbamento del vento
ne scopriva il suo intenso malore
e turbinava col cielo nelle notti senza stelle
disperdendosi in flutti

Alla fine di ogni tempesta
una nuova quiete
.
.
dalla raccolta "canto alla terra" Canto alla terra - Ascoltando

STORIA DI UN NIÑO

Qui di seguito il testo integrale del dramma in due atti

STORIA DI UN NIÑO


di Francesco Zaffuto © Copyright ottobre 2008 (opera edita a cura dello stesso autore nel numero limitato di 199 copie - con deposito Biblioteca Nazionale di Firenze 8591/08/ACC 07/11/08)
La copia in versione cartacea può essere richiesta scrivendo a zafra48@gmail.com (prezzo recupero stampa e spedizione € 7,00 + € 3,00 spese spedizione - tramite bollettino c/c postale)
La presente versione può essere liberamente fruita e fatta circolare per uso personale e non a scopo di lucro - Per eventuale rappresentazione dell'opera scrivere all'autore alla mail di zafra48@gmail.com

notaCi sono ancora i desaparecidos. Ci sono ancora i figli di quelle vittime prima torturate e poi uccise, che sono rimasti ignari di un terribile passato. Ci sono ancora madri di Plaza de Mayo, diventate nonne, che sperano di ritrovare il figlio del figlio. Oggi, 2010, i figli di genitori desaparecidos potrebbero avere dai 28 ai 34 anni. Ci saranno alcuni che non conosceranno mai di essere figli di quei genitori scomparsi; quelli che lo hanno saputo portano dentro il segno di una tragedia iniziata con la loro nascita.
Ho costruito la vicenda di questo dramma sulla base di un "possibile storico" che io conosco solo per le notizie riportate dall'informazione storica, ma che potrebbe essere anche accaduto; è un contributo al ricordo di una pagina di Storia che non va dimenticata, l'Argentina negli anni della dittatura militare tra il 1976 e il 1983. Se vogliamo costruire un mondo migliore non possiamo dimenticare quella pagina di un così vicino passato.


STORIA DI UN NIÑO

Dramma in due atti

Il potere e la sua ombra

Qui di seguito il testo integrale del dramma in due atti
Il potere e la sua ombra
di Francesco Zaffuto © Copyright ottobre 2008 (opera edita a cura dello stesso autore nel numero limitato di 199 copie - con deposito Biblioteca Nazionale di Firenze 8591/08/ACC 07/11/08)

La copia in versione cartacea può essere richiesta scrivendo a zafra48@gmail.com (prezzo recupero stampa e spedizione € 7,00 + € 1,50 spese spedizione - tramite bollettino c/c postale)

La presente versione può essere liberamente fruita e fatta circolare per uso personale e non a scopo di lucro - Per eventuale rappresentazione dell'opera scrivere all'autore alla mail di zafra48@gmail.com

nota

Ci sono stati diversi dittatori nel novecento, sanguinari in modo diverso, autoritari in modo diverso; tutti pervasi dalla costruzione di un’era nuova, di una società ordinata e lineare, di uomo nuovo. Il dittatore pare come generato dalla delega spirituale degli stessi sudditi. Il personaggio di questo dramma, Osep Loom, non fa riferimento ad uno specifico dittatore del novecento, è solo il tentativo di un’immagine sintetica.
I dittatori sono spesso emanatori di terribili ordini, di conseguenza generano gli esecutori, la coscienza di questi ultimi sta sempre al riparo dell’obbedienza; ma si obbedisce per paura o per accondiscendenza, non può esistere una terza scusa.

Il potere e la sua ombra
dramma in due atti

utopia



UTOPIA
Siamo andati a dormire
con gli occhi pieni della nostra città
Disegnata fra gli alberi
riposava sulle colline
modulando piana le sue linee
contornando leggera le anime




“Utopia” dalla raccolta Alla ricerca di un dopo
di francesco zaffuto

Altra età


Questa raccolta “Altra età” mette insieme una specie di scarno diario in versi in ordine cronologico come dei passi che corrono dai trenta ai sessanta anni. Velocemente dal dicembre del 1978 al gennaio 2009. Una raccolta che resta non conclusa, in sospeso come la vita stessa.
A margine di questa raccolta sono inserite un gruppo di poesie che ero incerto se chiamare preghiere o solitudini; ne ho iniziato la stesura nel 1999, ho voluto inserirle in questa raccolta sospesa perché non so quale potrà essere la mia ultima preghiera e il mio ultimo pensiero.
f.z.
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Altra età - poesie – di Francesco Zaffuto © Copyright Aprile 2010   - pag. 70  € 10,00 + € 3,0 (spese spedizione)  per richiedere copia scrivere a zafra48@gmail.com

Canto alla terra - Ascoltando


Nella presente edizione sono inserite due distinte raccolte: Canto alla terra e Ascoltando.
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Canto alla terra
quando smetteremo di essere dei voraci dinosauri riusciremo ad elevare un canto alla terra
La breve raccolta di poesie Canto alla terra l’ho iniziata nel 1978 e completata nel 1988. La dizione di “Canto” è impropria, sta solo ad indicare il filo conduttore della raccolta. (f.z.)
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Ascoltando
La raccolta “Ascoltando” nasce da una mia esperienza di ascolto di alcuni brani sinfonici di Mahler. Questi versi non hanno alcuna pretesa traspositiva; sono soltanto parole e immagini che si producevano in me durante ripetuti ascolti di quei brani musicali. Il loro contenuto può essere lontano o vicino al senso di quella musica per un accidente del sentire umano.
I primi appunti risalgono al 1977, sono rimasti in un cassetto, e quando mi capitava di riascoltare quelle sinfonie, li riprendevo e subivano un qualche cambiamento. La decisone di chiudere la loro stesura l’ho presa nel gennaio del 2009.
I versi fanno riferimento:
alla sinfonia n. 7 “Canto della notte”
alla sinfonia n. 1 “Il gigante”
al primo movimento della sinfonia n. 5 “Funeral march”.
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Canto alla terra – Ascoltando - poesie – di Francesco Zaffuto © Copyright Aprile 2010 € 8,00 + € 3,00 (spese spedizione) (pagamento tramite bonifico online o bollettino c/c postale inviato insieme alla copia) per richiedere copia scrivere a zafra48@gmail.com

Sparsi e dispersi


“Sparsi e dispersi” è una miscellanea di poesie tratte da diverse mie raccolte, stanno insieme come il percorso di una vita.
La definizione di sparsi vuole riferirsi ai versi, la definizione di dispersi è un riferimento esistenziale. (f. z.)


selezione antologica di poesie dal 1966 al 2010, tratte dalle raccolte: Vento da queste parti, Scritti selvaggi, Alla ricerca di un dopo, Canto alla terra, Ascoltando, Altra età, Preghiere o solitudini.

Sparsi e dispersi - poesie – di Francesco Zaffuto © Copyright Aprile 2010 € 10,00 + € 3,00 (spese spedizione) (pagamento tramite bollettino c/c postale inviato insieme alla copia) per richiedere copia scrivere a zafra48@gmail.com

Teatro dei burattini – Pulcinella tre


Pulcinella tre - tre brevi atti unici per il teatro dei burattini

Pulcinella tre - tre brevi atti unici per il teatro dei burattini - di Francesco Zaffuto © Copyright Aprile 2010 € 7,00 + € 3,00 (spese fotocopie spese spedizione) (pagamento tramite bonifico online o bollettino c/c postale inviato insieme alla copia) per richiedere copia scrivere a zafra48@gmail.com


per la versione fruibile in rete ecco i link





Questi tre brevi atti unici recitabili da burattini sono un ricordo molto caro del teatrino che si preparava in casa per i bambini.
Li abbiamo costruito insieme in casa con mia moglie e i miei figli, una battuta alla volta e adattati ai pupazzi che avevamo.
Lo scopo fondamentale era ridere un po’ insieme ai bambini e non era cosa di poco conto . (f.z.)

LA VACANZA

Qui di seguito il testo integrale del dramma in un atto unico
- La Vacanza -

di Francesco Zaffuto © Copyright febbraio 2009 (opera edita a cura dello stesso autore nel numero limitato di 199 copie - con deposito Biblioteca Nazionale di Firenze 2165/09/ACC 26/03/09)

La copia in versione cartacea può essere richiesta scrivendo a zafra48@gmail.com (prezzo recupero stampa fotocopie e spedizione € 7,00 + € 3,00 spese spedizione - tramite bonifico online o bollettino c/c postale)

La presente versione può essere liberamente fruita e fatta circolare per uso personale e non a scopo di lucro - Per eventuale rappresentazione dell'opera scrivere all'autore alla mail di zafra48@gmail.com

Liberamente ispirato ai fatti di Mumbai del novembre 2008, arrivati all’onore della cronaca per pochi giorni e poi subito dimenticati.
Il breve dramma si svolge in una sala di hotel; due coppie, una di turisti e una di terroristi rimangono relegate in attesa di comprendere la loro sorte, in una permanenza che supera la soglia della vita stessa...


LA VACANZA
Personaggi

Giovedi santo a Caltanissetta


in un luogo della Sicilia la settimana santa assume una veste grandiosa, dalla domenica delle palme fino al venerdì santo; in particolare, il giovedì santo, vengono portati in processione sedici gruppi statuari, di notevole rilevanza scenica, per le strade della città, per tutta la notte: si tratta di Caltanissetta. Ricordo quell'evento con particolare affezione, tanti anni fa scrissi dei versi sulla notte del giovedì santo a Caltanissetta
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Via Crucis


(Giovedì santo a Caltanissetta)


Vare trasecolanti passano alla curva
mogie
dondolandosi su un fianco
lucide
lustrate
contornate di lampade
di fiori
di musica
e dal mormorio dei passi
Si sgranocchiano noccioline e semenza
con gli occhi ora qua
ora correndo
ora Gesù
l’orto
l’amaro calice
ora una ragazza in strettissimi jeans
Un formicolare continuo
interrotto a tratti da sedici bande
ecco i clarini
ora la tromba
ecco il tamburo
e i piatti
i piatti
Migliaia di sguardi
parole quasi uguali
commenti
Poi a bere in gruppo
alla taverna
come gli altri anni
Gocciola dentro il vino
si ride raccontando
Lui sarebbe morto domani
per poi rinascere sicuramente a Natale
nessuna preoccupazione
E ridere è come piangere
Perché non ridere?
E poi di nuovo fuori
in quella miriade di passi
di spinte
di rumori
d’immagini
e il mogio procedere di secolari tormenti di una civiltà
fondata sulla crocifissione del proprio Dio
Incrociare continuo di sguardi
poi due occhi di un dolce viso conosciuto
visti per un attimo
e poi scomparsi dopo un cenno breve
Incolmabili desideri d’amore
navigare nel più dolce degli angoli
domani l’avrei rivista ancora
senza tanta confusione
domani il tempo di parlarle
di toccarla
di sentire il suo respiro
Ed è quasi notte tarda
le aste dell’orologio grande della cattedrale si toccano
Mezzanotte
Ancora mogie vanno
l’una appresso l’altra
e sedici volte
sedici tormenti
Caifas e i suoi farisei
“sepolcri imbiancati”
i borghesi
i giudici
il potere
Pilato e le sue mani lorde di sangue
E le colpe
le colpe di nessuno
si rinnovellano
in un interminabile continuo
Il diavolo sotto terra
perfetto alibi
accarezza la sua barba di capra
Quel bisogno di gridare che si perde
nel mormorio delle cose inutili
e senza ascolto ascrivi nella mente
con colore di sangue la tua rabbia
Ora la sosta
I portatori le hanno lasciate
protette dalla folla
e sono corsi a lenire col vino la fatica
Fermo l’Ecce Homo
con la canna a mo’ di scettro in mano
si lascia rimirare dalla folla
ascoltando gli augurali strali
i fischianti giochi d’artificio
il frastuono della maschiata
ritto senza batter ciglio
sorride con amara tristezza
a due millenni di un presente che non passa
Re involontario di tante crociate
prigioniero di sacrari adorni di diademi ascolta un
lontano lamento
E’ notte tarda
e il giorno dopo avanza
l’odore degli spari si dissolve nell’aria
i portatori sono tornati
la musica riprende coi clarini
e ora insieme
con l’ultima parte di folla
alcuni un po' assonnati
ed altri ancora in cerca
riprende l’ultimo passo
Ora mogie
tirate su in salita
chi sul camion corre
e chi a braccia arranca tremolando
E’ notte tarda
l’Addolorata in lacrime segue le altre
e con le mani giunte tiene il pugnale che la trafigge
corre nel suo manto nero
come l’ultima delle nostre donne
corse alla miniera a raccogliere le membra del figlio
per riporle nell’urna dell’amore
E’ tardi
mogie son giunte
manca poco all’alba
.

Poesia tratta dalla raccolta Vento da queste parti di Francesco Zaffuto (1966/1969)
Per maggiori informazioni sulla raccolta
clic su raccolta di poesie “Vento da queste parti” 
.
(foto di uno dei più belli gruppi statuari portato in processione "la scinnenza" deposizione del Cristo dalla Croce)
(un link sulla festa con rare immagini degli anni cinquanta, ma per molti versi la tradizione si è conservata : http://www.youtube.com/watch?v=pRrfXYOUcDQ )

Un treno soppresso


Apprendo dalle notizie che è stato definitivamente eliminato il treno la Freccia del sud, il diretto Milano - Agrigento. Qualche riflessione sul presente l'ho inserita sul blogl la crisi 2009 al link



Qui voglio lasciare spazio al passato e sono andato a rintracciare alcuni versi scritti mentre stavo su quel treno nel 1968


...e nuda scorre

Le mani salutano
un treno va via
inquieto fischia
la mano resta stanca
disegnando

Fragorosamente si allontana
e scoppia dentro
bagliori negli occhi
tra le buie gallerie impregnate di fumo

Nuda e gialla scorre alla vista
la mia terra
vapora al sole il sudore dei compagni
la donna porta sul capo la gregna
e canta
canta
lamentoso scorre il suono della voce fra i campi


Poesia tratta dalla raccolta Vento da queste parti di Francesco Zaffuto (1966/1969)
Per maggiori informazioni sulla raccolta
 clic su raccolta di poesie “Vento da queste parti”

il punto



il punto

Il mio paese è odoroso di zagare
e chiamo patria quella parte di mondo
distesa tra le cime bianche
e il giallo a mezzogiorno

Il mio amore gira attorno al sole
e luccica e spegne d’altra parte

L’amare cosa più grande
non s’opprima







Poesia tratta dalla raccolta Vento da queste parti di Francesco Zaffuto (1966/1969)
Per maggiori informazioni sulla raccolta 
clic su raccolta di poesie “Vento da queste parti”