Home page -Comunicazioni Questo blog non rappresenta un testata giornalistica e non viene aggiornato periodicamente – raccoglie opere © di francesco zaffuto

Dedicata alle vittime del 26 giugno 2015

La tristizza è un pisu                                         
Ca si teni ‘ntra lu cori                                  
acchiana susu                                             
E scinniri nun po,’                                       
Nun si affaccia pi vidiri  li ciuri                  
Ca ni detti la natura e lu Signuri.              
Sinti allatu uomini  luntani                     
Ca truvaru lu giustu pi vinnitta                 
Vannu chiuiennu lu cori c’un purtuni      
Pi sentiri sulu la so ragiuni.                   
Chidda ca si chiamava libertà                   
Si perdi dintra un paradisu tunnu          
E si duna scantu e morti pi lu munnu,   
Ma si la spiranza si perdi ‘ntra lu jornu
Nun c’è luci c’abbasta pi la notti      
…………….            

La tristezza è un peso
che si tiene nel cuore
sale
e non si placa,
non si affaccia per vedere i fiori
che ci diede la natura e Dio.
Senti accanto uomini lontani
che trovarono il giusto per vendetta
vanno chiudendo il cuore con un portone
per sentire solo la loro ragione.
Quella che si chiamava libertà
si perde dentro un paradiso tondo
e si dà paura e morte per il mondo,
ma se la speranza si perde nel giorno
non c’è luce che basta per la notte

dalla raccolta Parole nel tempo

Dimenticare


Dimenticare

Sono le tre di notte
del …

Continuo a cercare
negli appunti della memoria

Occhi aperti

Come non riesco
a dimenticare

Fuggiti via dalla mente
le nozioni di contabilità
imparate sui banchi di scuola
Fuggiti via i mille
appuntamenti di affari
i lavori pagati e no
Con quella fretta dell’inutile
che si perde nell’inutile
del giorno appresso
quello strano processo
che molti chiamano “progresso”

E poi quel che rimane
a tagli nella memoria
e ti accompagna

Le donne che ho amato
i giorni selvaggi
le paure
le fughe
gli scontri
le lunghe corse del pensiero
le cocenti utopie del cambiare

Occhi aperti

Come non riesco
a dimenticare

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

immagine - canopi (da internet)

Un altro incontro


Un altro incontro

Quante volte ho pensato di perderti
come il viandante perde la strada
nella notte
Eppure
non aveva meta
traguardo
velleità
unica ambizione vagabondare
Ma ora perdere la strada lo riempie
di paura

Quante volte ho sentito di perderti
pensandoti lontana
indecisa
ascoltando il tuo volare

Poi il tuo arrivare
leggiera
riempendo il mio spazio
di quell’aria mattutina
che necessita al mondo
per svegliarsi


Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

immagine - innamorati di Marc Chagall

Discussione con l’orologio


Discussione con l’orologio

Lascia che io riponga
in versi
il mio corpo
Non strapazzarmi
con il tuo ticchettare
Ho parlato di te
centinaia di volte
sei importante
lo so
è prezioso il tuo scatto
lo so
sei il padrone della morte

Basta groviglio di spettri!

Non ho mai contato
in oro il tuo peso
ho solo tentato
di fermarlo in amore

E di questa colpa mi opprimi?

Hai macinato le mie lotte
riducendole a pure cronologie
Non ti accontenti!?
Ora vuoi rendere
disperato il mio verso
Ma io suonerò
il corno tutta la notte
rievocando i fantasmi del passato
e staccandosi
avvolti in mantelli
dalle cronologie della storia
impauriranno le tue lancette
facendole impazzire
ed io con te nella follia
urlerò come un lupo alla luna

Lascia che ancora
per poco
il mio verso parli d’amore
parli di lei
parli di sesso
parli di labbra
di seni
di baci

Lascia che il mio verso
ripercuota la vita
lo so
che sei il padrone
della morte


Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

Fantasia


Fantasia

Col suo carezzare
veloce la mente
cospargendo immagini
e fumosi eteri
sottili pareti
verso il cielo

Colorare trasformando
le smorfie in sorrisi

Mungere fiabe
dal tuo seno
prima che la ragione
renda lubrico
il pensiero
e risveglia la noia



Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

1976 Dicembre a Milano



1976 Dicembre a Milano

Dopo due anni
ti ritrovo silenziosa nei sensi
Forse le mie ossa stanche?!
Ma meno rumore le bandiere
Riconosco a stento
i tuoi e i miei tratti
I miei colori
diventano grigi

 Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),   
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”


immagine: binari tra Lambrate e la Centrale

Cara


Cara

Le tue parole cozzano
su me
muraglia di ghiaccio
e scioglierei piangendo
fiumi di versi

Correrei sole
e scalderei con i raggi
il tuo animo

Correrei mare
e ungerei di salsedine
il tuo corpo

Diventare giugno
e tingere di giallo
tutta la valle
attaccando
mucchi di papaveri rossi
ove muovi i tuoi occhi

E le parole
solo come musica
per colmare ogni angolo
allontanando la solitudine

Lascia che io sia pazzo
e che ti ami
e sarò vento per soffiarti
fra i capelli
e sussurrarti
un mondo di poesia

E poesia oggi è
ascoltare
 nel silenzio il tuo respiro
carezzando il turbinio
dei sogni


Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

Sessantotto




Sessantotto

Abbiamo preso parte
ci siamo stati anche noi

… un giorno …

abbiamo straziato le nostre anime
sulle piazze
felici di straziarle
Colpevoli di aver amato
ci siamo distrutti
L’indifferenza dei santi
ci ha messo a tacere
soffocati nel nascere
i nostri desideri

Più in là i santi
parleranno
distillando veleno dalle nostre
lacrime

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

immagine - una foto ormai storica

DEFINIZIONE

DEFINIZIONE

Brutta bagascia
la Storia!

Bene si ricorda
dei suoi Nerone,
Caligola, Hitler, Mussolini,
dei suoi cesari veri e fasulli,
sovrani e dittatori,
di potenti santi
e fottuti puttanieri,
di intrighi orditi dalle cortigiane,
del nome dei veleni,
delle fameliche orge del potere.
Poi la bagascia
diventa mezzana di casino,
menzognera e saputa nel suo fare;
parla di economie,
strutture e risultati,
di corsi e ricorsi,
corteggiando tutte le scienze,
ma sempre con l’innato intento
di prostituirsi al migliore offerente.
Tecnologie, conflitti,
evoluzioni del pensiero.

E mio padre si chiamava Federico,
né primo né secondo,
ma per me era tanto,
la sua lapide porta solo
la data di nascita e di morte.
E la Storia non ricorda?!
i suoi mille dolori
prima della morte e il suo tormento
e il suo cercare la vita
e quelle parole che non riuscì a dirmi
e il martirio della scienza
e le selvagge cure dei dottori
e i tagli
e il sangue
e i miei tormenti,
mal si ricorda la Storia?!

E mia madre si chiamava Letizia,
riesco a ricordare appena la sua figura.
Ho cercato inutilmente
nel libri di Storia
quella di mia madre,
mi sovviene il suo correre
e il suo fare,
su in terrazzo nella vecchia casa,
morì prima di mettere piede nella casa nuova
fatta in dodici anni di sudori,
era la mia età e la vidi scomparire.

E gli amici;
e le migliaia di compagni;
Vittorio, Angelo, Peppe, Giacomo,
Liborio, Lillo, Emilio, Ignazio,
Alessandro, Giovanni ... e ...
e il mare dei discorsi;
Peppuccio Cavalieri con il suo mondo
di giustizia da venire,
Martino col suo pessimismo,
(dove sei Martino? Lascia la corda dell’impiccato
e vola
vola
più in alto
manda una luce da quella stella)
Di Gregorio e le sue brocche,
Pietro e le arringhe in ogni bar,
Cardella e un dramma da dimenticare
(cosa accadde quel giorno?
e tutto sembrò rompersi in una miriade di pezzi,
quel giovane sangue ti impedì di diventare vecchio)

E gli altri
Modestino, Eustorgio,
Di Francesco, Rita,
e tutti i Totò che ho conosciuto
e il nostro partito
fatto di fantasia
e di poche lune.
E le bandiere delle manifestazioni,
i rumori, i canti.

Dove sono i miei amori,
i sorrisi e gli occhi,
le voci e le parole
delle donne che ho amato?

Anelli attaccati anelano
l’un l’altro
legati da inscindibili rapporti.
La nostra storia ancora da scrivere
e non sapere come sarà scritta.

Mai scritta?!
Urlata
Urlata negli universi
Urlata nell’infinito
Urlata correndo nella ricerca d’amore.
E nel nostro anelare
rimarremo vivi,
stampati nel presente.
La scriveremo?
Si!
Coi passi
mormorando
sul selciato di una via.


1976

Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),  
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro clic su “Alla ricerca di un dopo”

immagine - copertina di una rivista di Storia