Concludo il regalo
ai genitori per la costruzione di un teatrino di burattini. I primi due atti
unici sono stati inseriti in
e
Per il breve
atto unico che segue prendemmo spunto da una scenetta che aveva visto mia
moglie quando era bambina e provammo a ricostruirla …
Invito a pranzo
atto unico
Personaggi o burattini
Pulcinella
Padrone di casa
Commendatore Pestalozzi
Scena 1°
(Quadro di scena unico - modesta sala da pranzo - tavolo con poche sedie - finestra aperta verso il cielo - Uscita a
destra verso l’ingesso alla sala - Uscita a sinistra verso la cucina)
(entra il padrone di casa)
P. di casa -
Ohimè, ohimè. Come sono sfortunato. Pensate che ho chiesto al mio capo ufficio,
il Commendator Pestalozzi, un aumento dello stipendio. E lui mi ha detto che lo
potevo avere. Io ho detto grazie, grazie e per fare bella figura l’ho invitato
a pranzo. Ero sicuro che mi diceva “grazie ho da fare non posso” e io potevo
dire “prego, prego sarà per un’altra volta”. E invece ha detto subito “accetto
con piacere, verrò puntualmente a trovarla a mezzogiorno, gradisco essere
invitato a pranzo". Oh me sfortunato! In casa c’è ben poco ed io non ho neanche
una lira. Che brutta figura che rischio di fare. Ohimè. Chiederò aiuto al mio
cameriere-cuoco Pulcinella. Lui è sempre pieno di idee. (chiama) Pulcinella.
Pulcinella.
(voce da fuori
- Eccomi - Eccomi)
(entra Pulcinella)
Pulcinella -
Eccomi arrivato. Comandi e servizi. Servizi e comandi. Dica tutto caro padrone.
P. di casa -
Pulcinella, oggi abbiamo invitati a pranzo. Cosa puoi preparare di buono?
Pulcinella -
Invitati a pranzo? Ma qua ci vuole qualcuno che inviti noi a pranzo.
P. di casa -
Su via Pulcinella. Non si potrebbe preparare un arrostino?
Pulcinella –
Arrostino!? L’ultima volta che sono
andato dal macellaio mi ha detto che se non paghiamo i debiti mi fa lui ad
arrosto e mi mette in bocca pure il rosmarino.
P. di casa -
Ah, allora siamo rovinati! Cosa si potrà dare da mangiare al Commendatore
Pestalozzi che verrà a mezzogiorno?
Pulcinella -
Commendatore Pestalocchi? Beh, se questo ha gli occhi pesti e non vede, ci
penso io. Acchiappo quattro mosche gliele schiaccio nel piatto, un goccio
d’olio ed è bella e fatta.
P. di casa -
Ma no, Pulcinella non scherzare. Quello ci vede
meglio di te e di me. Bisogna
trovare un rimedio. Cosa abbiamo in cucina?
Pulcinella: Le pentole, cucchiai e forchette e … mosche, anche tante.
P. di casa: Dico
da mangiare pulcinella.
Pulcinella: Ci sono delle
uova.
P. di casa -
E come si fa. Mica posso dare solo un uovo al Commendator Pestalozzi. Faccio
una brutta figura e poi quello magari non mi fa più avere l’aumento di
stipendio. Qua ci vuole un’idea. Pulcinella, spremiti le meningi.
Pulcinella -
E come fas...sio a spremere queste meningi o arance, se ci sono solo le uova.
P. di casa -
Meningi, meningi ho detto.
Pulcinella -
Mingi, mingi ... mi state dicendo delle
parolacce?
P. di casa -
Non ho detto parolacce. Ho detto spremiti la testa e tira fuori qualche idea
per salvarmi da questa brutta figura.
Pulcinella -
Ah, sì, sì.
(comincia a spremersi la testa e a sbatterla al muto,
mentre il padrone di casa si siede al tavolo sconsolato)
Pulcinella -
Ho trovato signor padrone. Ho trovato.
P. di casa - (alzandosi) Dimmi, dimmi,
Pulcinella.
Pulcinella -
Dico, dico. Lei fa entrare il Commendatore Pestaspruzzi qui nella sala. Dice
che io in cucina sto preparando un ottimo arrosto e tante belle cose. Poi io
faccio un gran rumore di pentole e piatti. Poi entro nella sala e dico che è
successa una grande disgrazia. E voi chiedete che cosa è successo. E io dico
che si è bruciato l’arrosto e che le altre cose che avevo preparato si sono
spiaccicate per terra. E voi dite che peccato, che peccato, come si può
rimediare? E io dico che si possono preparare delle uova.
P. di casa -
Perfetto, magnifico. Così Pestalozzi
capirà che è una disgrazia e io non faccio brutta figura. Bellissima
pensata Pulcinella.
Pulcinella -
Lo diceva sempre mammà: sei un genio figlio mio.
(si abbassa per un momento il sipario)
Scena 2°
(sulla scena ancora padrone di casa e Pulcinella)
P. di casa –
E’ quasi mezzogiorno. E’ proprio mezzogiorno. Come sono emozionato, fra poco
arriva il commendatore. E io dirò: prego, prego si accomodi. (suona il campanello e il Padrone di
casa si agita gridando. ) Presto,
presto. Suona il campanello. Sta arrivando il Commendatore, Pulcinella vai
subito in cucina. Io … faccio entrare il
commendatore.
(Si agitano entrambi per la stanza, poi Pulcinella
esce da un lato e il padrone di casa dall’altro. Dopo pochi attimi rientra il
padrone di casa )
P. di casa –
Avanti, prego, prego ...
(entra il Commendatore)
Commendatore -
Buon giorno.
P. di casa -
Prego, prego. Commendatore entrate, fate come foste a casa vostra,
accomodatevi. Che bell’aria che avete Commendatore oggi, sembrate più giovane
del solito.
Commendatore
- Grazie, grazie.
P. di casa -
Prego, prego. E’ stata una bella idea questa di venire a pranzo da me.
Commendatore
- Beh, l’idea è stata vostra, io ho solo voluto onorarvi della mia presenza.
P. di casa -
Grazie, grazie. Vedrete come cucina bene il mio cuoco Pulcinella. Sentite
nell’aria questo odorino di arrosto.
Commendatore - (odora rumorosamente con il naso ) Fss, ssff. Sì, ma veramente non sento niente.
P. di casa -
Per forza ho aperto la finestra per cambiare un po’ l’aria. Ma poco fa c’era un
odore di arrosto che stordiva, era da svenimento. Ho dovuto aprire la finestra
e ora c’è l’odore del mare. Pensate che stamattina il mio servitore Pulcinella
ha pescato due pesci così.
Commendatore: Come!?
P. di casa: Così
… (e fa il segno della lunghezza con la
mano) E ora li sta cucinando. Era da svenimento.
Commendatore -
Beh, se debbo svenire è meglio che sto
seduto. (si siede)
P. di casa -
Prego, prego.
(grandissimo rumore di piatti e pentole proveniente
dalla cucina)
Commendatore e P. di casa (insieme) - Che è successo? Il terremoto? Che baccano! Cade la
casa.
(entra Pulcinella)
Pulcinella -
Che disgrazia, che disgrazia! Padrone che grande disgrazia!
P. di casa -
Che è successo Pulcinella?
Pulcinella -
Una grande disgrazia.
P. di casa -
Si è forse bruciato l’arrosto?
Pulcinella -
Peggio, peggio.
P. di casa -
E’ forse caduto il sugo.
Pulcinella -
Peggio, peggio.
P. di casa -
Hai rovesciato il pesce?
Pulcinella -
Peggio peggio.
P. di casa -
Ma insomma cosa è successo?
Commendatore - (infuriato) Insomma cosa è successo? Basta.
Pulcinella -
Si soo … rrrotte le uova.
P. di casa e Commendatore – Come si so rotte le uova?
Pulcinella –
Schiaf … splaff… gnaff … tutte spiaccicate per terra.
(mentre il padrone di casa sviene il sipario si
chiude)
FINE
Chi è interessato alla versione cartacea dell’opuscolo vada a questo link
Teatro dei burattini – Pulcinella tre
Caro Francesco i tuoi post mi danno sempre più interesse, quante cose che mi ho perso nella mia gioventù le ritrovo qui da te.
RispondiEliminaTomaso
Bellissima, nella sua semplicità, e soprattutto semplice da riproporre in scena.
RispondiEliminaCiao, Francè.
Grazie, mi sento a teatro, raffiguro l'intera scena, odo le voci dei personaggi e mi delizio e diverto nel seguire le vicende.
RispondiEliminaComplimenti
Si davvero bella. Da tanto non mi divertivo come una ragazzina!
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