Clochard è una parola francese ormai
entrata in uso frequente nella lingua italiana. In francese deriva da cloche (campana) . Pare
che anticamente venisse usata per indicare gente del volgo vestita in modo
trasandato ed anche un po’ suonata. Una parola un po’ offensiva che ormai viene
usata per indicare un’intera specie
umana.
In italiano la parola francese
sembra addirittura elegante: vuoi mettere chiamare qualcuno vagabondo, barbone,
accattone, senzatetto, senzalavoro, povero, suonato di testa, stravagante, disgraziato;
gli dici clochard ed hai fatto un riassunto emblematico.
Con questa parola “riassunto” pare che
quella persona si sia scelta una
professione particolare. Sì, la cattiva sorte lo ha colpito, ma il disgraziato pare
che per scelta esistenziale voglia fare il clochard. Magari qualche rarissimo caso ci sarà, ma
quando batte il freddo nessuno vuole fare il clochard.
Chi problemi no ne ha con la parola “riassunto” è riuscito a
lavare la sua coscienza. Anche le stesse autorità competenti, in dovere di dare una mano a trovare un
alloggio o un lavoro o un sussidio, possono benissimo lavarsi le mani dicendo
che si tratta di clochard (gli si può anche mettere una “s” e fare il plurale).
Ma se diciamo che il clochard
fondamentalmente è un povero la
parola diventa inquietante perché appena ci manca il lavoro e i nostri mezzi di
sussistenza sono finiti diventiamo poveri anche noi. (f.z.)
Immagine – un clochard dipinto da Raffaelli Jean – Francois http://www.artesuarte.it/articolo.php?id=350
Confermo quanto commentato al post precedente, dura lex sed lex, ma non per tutti.
RispondiEliminaCiao ancora.
Se penso che molti non si fanno neanche aiutare e a quante persone attualmente si trovano nei limiti!
RispondiEliminaE' una realtà che preferiamo ignorare eppure è il risultato della forte rincorsa agli interessi personali e all'egoismo dilagante nel nostro mondo cosidetto civilizzato.
Bellissimo post, Francesco.
RispondiEliminaQuando si diventa poveri, che sia per colpa nostra o meno non ha importanza, si perde di botto tutto. Diventi un "senza" e tutti ti sfuggono per timore di essere "sporcati" dalla tua stessa sventura. Come paiono lontani i tempi in cui eravamo poveri, sì, ma ricchi di una solidarietà che era la norma e non era normale chi si comportava diversamente.
Ciao.