Una lunga pioggia
Le colline del sole hanno solchi
profondi
non
il grattare degli aratri
ma rughe disegnate da interminabili
giornate di pianto
Qualcuno nascostamente
con magiche danze
ha commosso il cielo
che diventa prodigo e semina fiumare
come a volere estinguere una sete
che dura da millenni
nel suo donare sconvolto
distrugge vitigni e raccolti
Una piccola città
nelle sue parti affonda lenta
resa pesante dal fare
di uomini colpevoli e innocenti
settembre 1977
La data di queste parole è del 1977
(le scrissi per un alluvione), ma
l’immagine da internet è del 2013, ci sono stati tanti alluvioni nell’intervallo
di tempo, e anche dopo
Poesia tratta dalla raccolta Scritti
selvaggi di Francesco Zaffuto (1976/1978)
Drammatiche le parole e l'immagine. Constatare il ripetersi delle alluvioni durante più di 30 anni non fa che guardare con disdegno a quanto non è mai stato fatto per questa povera Italia che frana a più riprese. Sono cambiati gli assetti politici, ma è rimasta l'irresponsabilità.
RispondiEliminaPurtroppo dopo tanti anni, la situazione invece di cambiare è peggiorata.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Caro Francesco per non dimenticare tante tragedie vedo che tu ce le rammenti! Grazie infinite amico.
RispondiEliminaTomaso
Quante tragedie coperte di parole e di promesse vane. Le dimenticheremmo in fretta se non ci fossero i poeti a tenere desta l'attenzione.
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