Discussione con l’orologio
Lascia
che io riponga
in versi
il mio
corpo
Non
strapazzarmi
con il
tuo ticchettare
Ho
parlato di te
centinaia
di volte
Sì
sei
importante
lo so
è
prezioso il tuo scatto
Sì
lo so
sei il
padrone della morte
Basta
groviglio di spettri!
Non ho
mai contato
in oro
il tuo peso
ho solo
tentato
di
fermarlo in amore
E di
questa colpa mi opprimi?
Hai
macinato le mie lotte
riducendole
a pure cronologie
Non ti
accontenti!?
Ora vuoi
rendere
disperato
il mio verso
Ma io
suonerò
il corno
tutta la notte
rievocando
i fantasmi del passato
e
staccandosi
avvolti
in mantelli
dalle
cronologie della storia
impauriranno
le tue lancette
facendole
impazzire
ed io
con te nella follia
urlerò
come un lupo alla luna
Lascia
che ancora
per poco
il mio
verso parli d’amore
parli di
lei
parli di
sesso
parli di
labbra
di seni
di baci
Lascia
che il mio verso
ripercuota
la vita
Sì
lo so
che sei
il padrone
della
morte
Poesia tratta dalla raccolta “Alla ricerca
di un dopo” di Francesco Zaffuto (1976/1978),
Caro Francesco, rieccomi dopo la forzata mia assenza!
RispondiEliminaBelle questa strano poesia che ci fa capire che siamo condizionati dal tempo!!! Ciao e buona settimana caro amico.
Tomaso