Dai sedici ai venti anni le mie donne
erano lontanissime
Immagine
Immagine avulsa in un tocco di luce
tra due filari di nebbia si spegne
lenta
Vago ricordo di dolci sembianze
Sogno
Sogno di un amore che sfoca
Il caldo fa soffrire le membra
mentre la mente si gela
Occhi non vedono occhi
Ora stanno soli
dispersi nell’immenso
Lei
Reale
calda
viva visione
che trapassa dal pensiero
e s’incarna in colore
sapore
e luce
Iris
Due strani occhi
d’intarsiato quarzo
limpido
zurognolo
come gorgoglianti acque in piena di
un ruscello
Colori che s’incrociano in una celeste armonia
Occhi
che meraviglia danno
a chi solo li guarda
e confuso tormento
a chi in loro cerca qualcosa
Poesie tratte dalla raccolta Vento da
queste parti di Francesco Zaffuto (1966/1969)
Omaggio pittorico e poetico alle donne, delicato inno alla bellezza. Mi stupisce l'incipit del post. Il suo significato mi è oscuro. O è l'immagine interiore della donna di un adolescente che fatica a diventare uomo?
RispondiEliminaE' proprio l'ultima che hai detto, l'immagine interiore di un giovane ancora adolescente. Le ho scritte attorno al 1966, un tempo della mia vita molto lontano, fanno parte della prima raccolta di poesie, sto provando a rileggerle come in uno specchio lontano. ciao
EliminaHo letto come persona che lentamente nella vita ha imparato, ma in modo indelebile, a farsi illuminare dalla luce riflessa di aspetti e di momenti dolci e delicati come questi da te messi in coinvolgenti versi.
RispondiElimina