IL MARE
Il respiro delle acque
si rompeva continuamente
tagliando la pietra nel tempo
arrotondando ogni spigolo
sciogliendo nell'abisso ogni contraddizione
Si riposava al sole nelle sue tinte verdi
ora azzurre
ora rubate al cielo
ora ai segreti fondali
Un suggerito turbamento del vento
ne scopriva il suo intenso malore
e turbinava col cielo nelle notti senza stelle
disperdendosi in flutti
Alla fine di ogni tempesta
una nuova quiete
Il respiro delle acque
si rompeva continuamente
tagliando la pietra nel tempo
arrotondando ogni spigolo
sciogliendo nell'abisso ogni contraddizione
Si riposava al sole nelle sue tinte verdi
ora azzurre
ora rubate al cielo
ora ai segreti fondali
Un suggerito turbamento del vento
ne scopriva il suo intenso malore
e turbinava col cielo nelle notti senza stelle
disperdendosi in flutti
Alla fine di ogni tempesta
una nuova quiete
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dalla raccolta "canto alla terra" Canto alla terra - Ascoltando
Molto bella Francesco, Grazie!
RispondiEliminaNamastè
Intensa! Ed io il mare lo vedi per quasi tutto il giorno, ormai! E belli i dipinti: espressivamente in tema.
RispondiEliminaBella! Anch'io ho il mare sotto casa; l'abitudine al vederlo mi ha fatto perdere la poesia che ispira.
RispondiEliminaSolo quando è incazzato mi piace vederlo come una cosa 'umana', che invece preferisce riconoscersi nella sua calma piatta.