Per definire un evento raro, che difficilmente
poteva accadere o che poteva accadere con tanta distanza nel tempo, a Roma si
diceva::
“ad ogni morte di Papa”.
Da oggi si di dirà “ad ogni dimissione di Papa”.
Grazie all’annuncio di Benedetto XVI di voler
lasciare la carica papale il 28 febbraio 2013
si può dire che è cambiato il modo di definire la RARITA’.
La Rarità è qualcosa di possibile ma che
difficilmente accade. Oggi tutti i giornali e TV parlano di rivoluzione e
rinnovamento e chiosano e spettegolano su un gesto bello e di buon senso di un
uomo che si rende conto della sua vecchiaia e dei limiti della materia del
corpo.
Parlano di gesto rivoluzionario, ma se leggiamo il
diritto canonico era ben previsto, ecco l’articolo che sta applicando il Papa:
Can. 332 - §1. Il Romano Pontefice ottiene la
potestà piena e suprema sulla Chiesa con l'elezione legittima, da lui
accettata, insieme con la consacrazione episcopale. Di conseguenza l'eletto al
sommo pontificato che sia già insignito del carattere episcopale ottiene tale
potestà dal momento dell'accettazione. Che se l'eletto fosse privo del
carattere episcopale, sia immediatamente ordinato Vescovo.§2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.
Allora dove sta la Rarità del gesto di Benedetto XVI, sta nel fatto che altri Papi non
lo hanno mai fatto, e che tantì uomini di potere si guardano bene dal fare. Il suo gesto di grande umiltà va nella
direzione del riconoscimento dell’uomo, delle sue fatiche della sua uguaglianza
con gli uomini.
Non posso che fare un augurio a Joseph Ratzinger di concludere serenamente gli
ultimi anni della sua vita.
11/02/2013 - francesco zaffuto
Caro Francesco, io ho quasi 83 anni non avrei mai pensato di vedere un Papa che si dimette!!!
RispondiEliminaTomaso
Caro Tomaso ti auguro anche di vedere anche un nuovo rinascimento dell'Italia. ciao
EliminaE' giusto porre l'accento (come ben fai, in questo e negli altri tuoi post) sull'essere uomini, cosa che in tanti, in troppi, abbiamo dimenticato! Un caro saluto.
Elimina@Tomaso:
Hai ragione: il potere, per il capo della chiesa mondiale, potrebbe anche ubriacare, ma questa volta ha vinto la ragionevolezza.Almeno, così mi piace pensare..
Se ti vedi 'Habemus papam', film di Nanni Moretti c'è una storia analoga.
Un caro saluto.
ciao mr. Hyde
Eliminal'altra notte in sogno mi proponevano di fare il Papa e di stare in carica fino a 86 anni l'età di Benedetto, con i miei 65 dovevo lavorare per altri 21 anni, era un incubo.
Peccato, Ratzinger era un papa che mi piaceva, ma condivido il tuo pensiero. Molti sul web si chiedono cosa ci sia dietro queste dimissioni e si legge di vari complottismi e ricostruzioni. Mah.
RispondiEliminaBel pezzo di diritto e di storia!
RispondiEliminaCiao,oggi è il 17 febbraio, San Valentino è ormai archiviato ma non è mai troppo tardi per festeggiare l'amore... perciò ti porto questi cuoricini giacché la strada dell'amore, trova sempre una sua destinazione. Buona domenica!
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Una decisione molto importante che mi riporta a San Pietro e alla prima Chiesa,pensando al Papa come uomo, come politico, come voce dello Spirito.
RispondiEliminaNon posso giudicare, solo ripercorrere la storia, riflettere e pensare cosa rappresenti la fede e la Chiesa nei nostri giorni, in quest'epoca di grandi stravolgimenti morali e istituzionali.
La decisione del Papa sembra dire:-fedeli svegliatevi, io sono stanco!-Stanco ed in primis UOMO