Home page -Comunicazioni Questo blog non rappresenta un testata giornalistica e non viene aggiornato periodicamente – raccoglie opere © di francesco zaffuto

Paisi


Scritta tanti anni fa in siciliano. Ognuno porta dentro di sé confusamente tre Paesi: quello dove abita, quello dove è nato, e quello dove desiderava abitare.


Paisi                                                                                              

Un paisi è na striscia di terra                                    
ca si stenni tra lu chianu e lu munti                        
lu suli ci batti di ‘n capu                                             
e lu tinci di tanti culura                                               

L’omini ca travagghianu a la chianura                     
s’asciucanu cu la manu la frunti                               
e si lamentanu pi la calura                                        
Quannu isanu l’uocchi a lu munti                            
pi circari e taliari luntanu                                           
pi lu signu si perdi la manu                                       
e chiamannu nuddu arrispunni                                

Cruvicati stannu li casi                                           
e li viecchi s’asciuganu l’ossa                                    
lamintannu ca sunnu scurdati                                 

Ora senti si leva lu ventu                                         
e passa tuttu asciucannu cuntrati                          
pi la schina la cammisa arrimina                            
e ti manna pinsera scurdati                                    
Tra li fogli frisca vuciannu                                        
comu a diri  a cu voli sintiri                                       
un cunfusu scrusciari di cori                                     

T’addumanni d’unni veni sta frevi                         
e ti sinti un luntanu muriri                                       
E lu ventu ora isa la pagghia                                   
e pi l’uocchi tutta ti piglia                                        
e po diri chianci pi d’idda                                         
accussi la ragiuni ci l’hai                                            

1977

Paese (traduzione in Italiano)
Un paese è una striscia di terra/ che si stende tra il piano e il monte/  il sole lo colpisce di sopra/ e lo tinge di tanti colori. /
Gli uomini che lavorano nella pianura/  si asciugano con la mano la fronte/  e si lamentano per la calura/. Quando alzano gli occhi al monte/  per cercare e guardare lontano/  il segno della mano pare perdersi/ e chiamando nessuno risponde. /
Sepolte stanno le case/ e i vecchi stanno a rinsecchirsi/ lamentando di essere stati dimenticati./
Ora senti che si alza il vento/  e passa asciugando ogni contrada/ per la schiena muove la camicia/ e ti manda pensieri dimenticati.
Tra le foglie fischia vociando/ come a dire a chi vuole sentire/  un confuso scrosciare del cuore.
Ti domandi da dove viene questa febbre/ e ti senti un lontano morire.

E il vento ora alza la paglia/ e per gli occhi tutta ti piglia/ e puoi dire che piangi per essa/  così hai una ragione.

Immagine: Una foto di Grotte (AG) paese dove sono nato, scattata nel 2014, un po' cambiato da come lo ricordavo.

Con questa poesia si conclude l'inserimento nel blog Grovigli di Parole  della raccolta  Scritti selvaggi di Francesco Zaffuto (1976/1978). 
Chi vuole ordinare la raccolta in forma di libro 
clic su raccolta di poesie “Scritti selvaggi”

1 commento:

  1. Caro Francesco, che emozione sentire questi semplici versi che formano una umana poesia, grazie caro amico di condividere tutto questo.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

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