
Il lavoro è fondamentalmente la fatica necessaria per procurarsi dei beni necessari alla sopravvivenza o considerati di qualche utilità.
Il lavoro si esplica all’interno della società e spesso l’individuo viene riconosciuto per il lavoro che svolge o ha svolto: se è in grado di mantenere se stesso e la propria famiglia, se è ha delle qualità, se ha delle esperienze, se ha delle genialità. Ne consegue che: un uomo sprovvisto di beni o con pochi beni cerca un lavoro soprattutto per procurarsi i beni necessari ai suoi bisogni, ma in questa ricerca di un lavoro è pervaso anche da un’ansia di riconoscimento delle sue qualità; anche un uomo provvisto di beni per l’ansia di riconoscimento spesso è portato a cercare una qualche collocazione sociale che si manifesta con un lavoro.
Nel lavoro sono condensati due elementi:
- lavoro come strumento per procurarsi beni atti a soddisfare bisogni umani;
- lavoro come forma di riconoscimento del proprio io;
questo condensato di due elementi fa aumentare la drammaticità della ricerca di un lavoro. La mancanza di un lavoro unita alla mancanza di mezzi per la sopravvivenza può portare a stadi di disperazione estremi.
- lavoro come strumento per procurarsi beni atti a soddisfare bisogni umani;
- lavoro come forma di riconoscimento del proprio io;
questo condensato di due elementi fa aumentare la drammaticità della ricerca di un lavoro. La mancanza di un lavoro unita alla mancanza di mezzi per la sopravvivenza può portare a stadi di disperazione estremi.
Una società deve dare a tutti la possibilità di lavorare ed avere mezzi per vivere; ma il riconoscimento di valore dato all’ uomo non può basarsi solo sul lavoro, l’uomo è qualcosa di più elevato del lavoro che accidentalmente fa, è un complesso insieme di pensieri e di sentimenti che vaga nell’universo.