LA CASA DEL DIAVOLO
Tanti anni
giorni
notti
soprattutto notti
di studio
a bruciare gli occhi
Con la mente e il cuore
colmi di desideri
Con il cranio pieno
di analisi
analisi
Ora so dove sta
di casa il diavolo
Ci giro attorno
senza osare
bussare alla sua porta
So dove sta
di casa il diavolo
Il terrore mi percuote le notti
Il coraggio
la mia primitiva violenza
perduti
negli occhi concilianti
e subalterni
di gente buona
che lavora e suda
per consumare
per tacere
e per essere sfatti dalla Storia
La mia primitiva voglia
di distruggere
per amare
riposta
La mia spada
nascosta sotto il cuscino
non mi fa dormire
e mi punge le orecchie
nella notte
La notte diventa
lunga
Sopportare
tollerare
un’immobilità eterna
Ripetendo nulla
nulla
fino agli spasmi
So dove sta
di casa il diavolo
Distruggerlo
in un a sola notte d’inferno
liberare la Storia
sentire un fragore di sorrisi
librarsi con il vento
girando per il mondo
So dove sta
di casa il diavolo
e diventa un dio
la sua casa
si fa grande
una fabbrica immensa
una catena lubrica
che riproduce il segno
Ogni giorno
i conti con lui
alla cassa
negli occhi gialli del mercante
alla cassa
negli occhi subalterni
e in quelli concilianti
E le lunghe notti
percorse dai dilemmi
diventano quasi un’oasi di pace
Ora mi riposo
e piango
Mi aggrappo
a uno scompigliato groviglio di versi
provo
a disegnare
tratti d’amore scivolando
su volti di madonne
e allargando il canto
tento
di abbracciare ancora una volta
il mondo.
Tanti anni
giorni
notti
soprattutto notti
di studio
a bruciare gli occhi
Con la mente e il cuore
colmi di desideri
Con il cranio pieno
di analisi
analisi
Ora so dove sta
di casa il diavolo
Ci giro attorno
senza osare
bussare alla sua porta
So dove sta
di casa il diavolo
Il terrore mi percuote le notti
Il coraggio
la mia primitiva violenza
perduti
negli occhi concilianti
e subalterni
di gente buona
che lavora e suda
per consumare
per tacere
e per essere sfatti dalla Storia
La mia primitiva voglia
di distruggere
per amare
riposta
La mia spada
nascosta sotto il cuscino
non mi fa dormire
e mi punge le orecchie
nella notte
La notte diventa
lunga
Sopportare
tollerare
un’immobilità eterna
Ripetendo nulla
nulla
fino agli spasmi
So dove sta
di casa il diavolo
Distruggerlo
in un a sola notte d’inferno
liberare la Storia
sentire un fragore di sorrisi
librarsi con il vento
girando per il mondo
So dove sta
di casa il diavolo
e diventa un dio
la sua casa
si fa grande
una fabbrica immensa
una catena lubrica
che riproduce il segno
Ogni giorno
i conti con lui
alla cassa
negli occhi gialli del mercante
alla cassa
negli occhi subalterni
e in quelli concilianti
E le lunghe notti
percorse dai dilemmi
diventano quasi un’oasi di pace
Ora mi riposo
e piango
Mi aggrappo
a uno scompigliato groviglio di versi
provo
a disegnare
tratti d’amore scivolando
su volti di madonne
e allargando il canto
tento
di abbracciare ancora una volta
il mondo.
.
dalla raccolta Alla ricerca di un dopo
Ciao, sai cosa penso delle tue poesie e dei tuoi libri. Sei tra quei pochi artisti da cui emerge l'Uomo. Ovviamente io conosco di te la sola realtà virtuale. Ma le tue opere parlano.
RispondiEliminaGrazie Francesco!
Lara
p.s. Mi sembra che il link non funzioni. E' vero che è anche sulla sinistra del blog, ma ....
a Lara,
RispondiEliminagrazie per tutto, anche per la nota tecnica
Superbe metafore, espresse in versi pregnanti e significativi!
RispondiElimina"....
RispondiEliminaLa mia spada
nascosta sotto il cuscino
non mi fa dormire
e mi punge le orecchie
nella notte"
Coinvolgente la tua poesia.
E' solo da una spremitura che esce il succo, lo trovo ingiusto ma è così.
Un abbraccio da una piccolissima parte di mondo.
Sari