Home page -Comunicazioni Questo blog non rappresenta un testata giornalistica e non viene aggiornato periodicamente – raccoglie opere © di francesco zaffuto

Il trovatore cercatore d’oro


Al crollo di un Impero
Perfetti
          angolosi
                  lineari
                       regolari
parallelepipedi vitrei
Una buona dose di cemento
una viabilità soddisfacente

Ho levato i miei piedi dal letto stamani
li ho sbattuti giù per terra
con la ferma intenzione di metterli in moto

Misero dio
diseredato eremita
giullare senza scena
vagabondo senza mondi nuovi
ribelle senza utopia
carne
       nervi
           ossa
               pelle
                   peli
                     palle
con i fermenti del tempo che invecchia le membra
percorri testardamente guardando il tuo percorso
Dove ti sei perso infallibile dio
immagine e somiglianza di un presunto eterno?
Cosa troverai ora?

Troverò un Bazar!
E lì tutto
tutto di tutto
vecchie scarpe
angoliere
vasi di terra cotta
centri di broccato
vetri purissimi
morbidi tappeti
e lampade magiche a prezzi accessibili

Troverò un vecchio negozio di libri!
Libri usati
non letti
non capiti
ma usati
usati dai tarli
usati dai topi
usati per lucrosi fini culturali

Troverò una vecchia stazione
con i treni fermi
abbandonati
in partenza ma abbandonati

Troverò una costa selvaggia
con relativi palmizi
ricostruita appositamente
per un viaggio organizzato

Troverò una taverna
dove si mesce il vino
spremuto a forza dai ricordi

Troverò nella camera di un albergo
quarta categoria
insieme a una prostituta sorniona
che sbadiglia in quel frangente

Troverò su un divano di raso
l’ennesimo uomo potente
che sodomizza il cameriere
prima d’inaugurare la pia iniziativa di una pia confraternita

Troverò un’assemblea democratica
dove gli uditori attenti
democraticamente ascoltano un solo oratore
che fa gli scioglilingua da diversi giorni

Troverò all’ora del tè
onorevoli democratici tolleranti
e più tardi intolleranti
dopo avere accennato a privati interessi

Troverò un Ministero
un Ente
un Istituto
un Presidente
fabbriche
città
colline
montagne
vulcani
soprattutto vulcani
in perenne eruzione
di merda

E fuggirò
     Fuggirai
Misero dio
diseredato
fatto di carne
                nervi
                     ossa
                         pelle
                             peli
                               palle
Raccogli una cicca sperduta tra le tasche
l’accendi
pensi
uccidi pochi attimi
ti riprendi
ti tocchi la testa
cercando di provare l’esistenza
di sensibili cervella

Stanotte
cercherai  tra le lenzuola
una donna
col solo intento di fare un altro dio
come te
come me
a nostra immagine e somiglianza
Bello come è giusto per gli dei
Forte come è giusto per gli dei
Coraggioso come è giusto per gli dei
Giusto come è giusto per gli dei
Uscirà dalle grandi labbra di una donna
urlando
“cambierò il mondo”

Poesia tratta dalla raccolta Scritti selvaggi di Francesco Zaffuto (1976/1978)
Per maggiori informazioni sulla raccolta
 clic su raccolta di poesie “Scritti selvaggi”