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La pentola degli ultracorpi



(una favola nucleare)

Era una sera dei primi giorni del maggio 1986, dopo avere ascoltato le notizie del telegiornale , ero andato a salutare i miei bambini, la solita richiesta: “ci racconti una favola?” Cosa raccontare se avevi sentito poco prima che era meglio evitare di comprare la lattuga per via del cesio? Cominciai …. stentatamente….

C’era una volta …. sì, una volta, in una parte di mondo, un paese chiamato … chiamato … Paese di … di… Lillibabbuzzi.

La vitturina del ‘56


Oggi mio padre avrebbe compiuto gli anni, 106, gli dedico questo racconto che ha origine da un suo racconto che mi narrò tanti anni fa. Mio padre era frenatore delle ferrovie dello Stato, un giorno io gli chiesi: “Perché non hai fatto carriera, visto che un po’ di scuola ce l’avevi?”. Mi rispose: “Il mio successivo avanzamento di carriera sarebbe stato quello di controllore e io voglia di controllare no ne avevo, sapessi quanta gente negli anni cinquanta prendeva il treno senza biglietto, dovevi pigliarli e accompagnarli nella stazione successiva al comando di polizia …”. E mi narrò una storia che dopo tanti anni ho cercato di scrivere. (nota - ho preferito chiamare quel treno vitturina, storpiatura popolare che è rimasta nella mia memoria di ragazzo, nelle ferrovie la chiamavano littorina)

La vitturina del ‘56